Data Evento
30 Marzo ore 9.30 e 11.30
ielaborazione drammaturgica Irene Tetto
con Giuseppe Bisicchia, Massimo Giustolisi, Nadia Trovato Graziana Lo Brutto, Silvana D’Anca Giovanna Sesto, Laura Accomando, e l’amichevole partecipazione di Pippo Tomaselli
costumi Baco di seta
scenografia Carmelo Lombardo
costumista assistente Giovanna Sesto
regia Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi

Dall’intramontabile romanzo di Giovanni Verga e dalla vicenda che ha ispirato il film di Franco Zeffirelli, l’associazione teatrale Buio in Sala porta sulle scene la storia di una triste fanciulla il cui corpo è imprigionato nelle mura di un convento ed il cui spirito è torturato dall’amore. La giovane novizia Maria (Irene Tetto), costretta a trasferirsi in campagna a causa di un’epidemia di colera a Catania, incontra, all’interno di questa cornice bucolica, l’amore negli occhi di Nino (Massimo Giustolisi). L’unione dei due è ostacolata dalla matrigna (Nadia Trovato) spostata con il padre di Maria (Giuseppe Bisicchia), uomo d’affari caduto in disgrazia che non potrebbe offrire la dote alla figlia e che, a causa di questo, lascia alla moglie le redini della conduzione familiare. La matrigna obbliga Maria, la cui vocazione vacilla, ad entrare in convento, mentre organizza il matrimonio della figlia Giuditta (Laura Accomando) con lo stesso Nino. La vita in convento, l’asfissia di una clausura non voluta, il dolce ricordo dell’amore appena conosciuto porteranno Maria alla morte. La storia di Maria non è solo quella di un amore tormentato e, forse, idealizzato, ma quella della ricerca della libertà di scelta.La riscrittura teatrale realizzata da Irene Tetto si mantiene fedele al romanzo epistolare di Verga, sia dal punto di vista linguistico che della connotazione storica. D’altra parte, la scelta regista vuole dare un tocco più contemporaneo col fine di produrre un interessante connubio tra antico e moderno: giochi di luce, trasparenze, la caratterizzazione enigmatica di suor Agata che diventa quasi una proiezione pirandelliana della protagonista, la scelta di brani musicali contemporanei minimalisti e sacri creano un’atmosfera che sta a metà tra l’avanguardia e la classicità scenica. Nove attori in scena (tra i quali anche Giovanna Sesto, Silvana D’Anca, Graziana Lo Brutto e Pippo Tomaselli) e due ambientazioni: la ricca casa di campagna nel primo atto e la chiesa-convento nel secondo atto.